04/04/2023 - Roma. 30 Aprile 2023: 60a Giornata Mondiale di preghiera per le Vocazioni
Sono trascorsi 60 anni dall’istituzione della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni (GMPV) voluta da san Paolo VI. Nel primo messaggio il Pontefice chiedeva ai cattolici di tutto il mondo di «invocare dal Signore gli operai necessari alla sua messe (Mt 9,38)» augurandosi che «nessuno manchi a un dovere così grave e responsabile» (GMPV, 11 aprile 1964). Paolo VI si era reso conto dell’attualità del comando di Gesù di pregare il Signore della messe perché «oggi, come allora, “la messe è copiosa, ma gli operai sono pochi”». Con l’istituzione della GMPV tutta la Chiesa accoglieva “il divino comando del rogate” rivelato nel lontano 1868 al diciasettenne Annibale Di Francia (1851-1927). Egli ebbe l’ “intelligenza del rogate” mentre pregava innanzi al ss. Sacramento. Parlando di sé stesso ricorda: «Vi fu un tale che ebbe un’attenzione su questo comando divino, prima ancora di leggerlo nel Vangelo». In seguito, rimase «sorpreso nel leggere nel Vangelo quelle divine parole: “La messe è molta ma gli operai sono pochi: pregate dunque/rogate ergo”» (Mt 9,38). Si meravigliava che quel comando fosse stato ignorato da tanti santi che avevano «depredato santamente il vangelo, prendendo a norma della loro vita chi un versetto, chi un altro; chi una sentenza, chi un’altra; come se Gesù Signor nostro vi avesse posto sopra la sua mano, per nascondere quella parola». Consapevole di aver ricevuto “il prezioso talento” da cui dipende il presente e il futuro della Chiesa, si dedicò con instancabile zelo per farlo fruttificare attirando l’attenzione dei pastori e dei fedeli sul “tesoro nascosto”. Iniziò col coinvolgere i poveri, tra i quali si era stabilito; «era assai bello – confida in una circolare ai vescovi d’Italia – vedere che la rogazione evangelica per ottenere i buoni operai alla santa Chiesa risuonava ormai nelle tenere voci dei figlioli dei poveri, e da quel misero luogo s’innalzava al trono di Colui che guarda le cose umili in cielo e in terra e esaudisce il desiderio del povero». Lentamente il rogate, seminato nel terreno dell’umiltà e della povertà, si è diffuso nella Chiesa e la preghiera per le vocazioni – definita rogazione perché eco del rogate – è divenuta universale. Coloro che pregano per le vocazioni trovano in sant’Annibale un patrono e un modello che indica gli elementi fondamentali della preghiera. (dalla Presentazione)
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